Ilenia Galli - Youth Academy

Ciao Ilenia, è un piacere averti qui con ad inaugurare questa edizione di interviste della Youth Academy.

Raccontaci di te.

R:

Sono Ilenia ed ho 26 anni. Sono nata ad Ancona e ho partecipato alla terza edizione della Youth Academy, quella del 2019. È difficile credere che siano già passati quattro anni.

Come mai hai deciso di partecipare alla selezione della Youth Academy?

R:

Sono approdata nel mondo dello Specialty Coffee quasi per caso, poco tempo prima di intraprendere il percorso della Youth Academy. Avevo iniziato ad esplorare questo settore dopo aver conosciuto un trainer che, forse sorpreso dalla mia passione per il lavoro, mi aveva consigliato di intraprendere il percorso SCA. Ho deciso quindi di iscrivermi ai moduli base dello Specialty Coffee in una scuola a Firenze.

Era il periodo in cui le incertezze si mescolavano con le opportunità. Mi ero appena dimessa per viaggiare, e il destino, o forse il caso, ha voluto che lo stesso trainer mi prendesse sotto la sua ala e mi spingesse a partecipare a un piccolo contest nella torrefazione in cui lavorava. Il vincitore avrebbe avuto l'opportunità di lavorare al primo Sigep dell'azienda.

Ho vinto e mi sono ritrovata a lavorare nella mia prima fiera. Proprio in quel contesto frenetico ho conosciuto Dario Ciarlantini che mi ha presentato il progetto della Youth Academy.

Se dovessi descrivere la Youth Academy in tre parole, che parole utilizzeresti?

R:

Senza dubbio, le tre parole che risuonano con maggiore forza quando penso alla Youth Academy sono "condivisione, passione ed opportunità".

In questo ambiente, nessuno si pone come maestro, ed è un aspetto davvero raro. Credo che, quando la passione sia il collante, nessuno esiti a farla crescere negli altri.

Oltre ad essere una straordinaria opportunità di apprendimento, i corsi stessi rappresentano soltanto l'inizio di un ampio ventaglio di possibilità. Dalle persone che aprono la propria caffetteria a coloro che contribuiscono a far crescere il locale in cui lavorano; dalla partecipazione ad eventi organizzati dalla Simonelli Group a fiere e presentazioni di nuove attrezzature, fino a chi decide di fare le valigie e partire con un curriculum che apre porte anche dall'altra parte del mondo. La Youth Academy si rivela così non solo un percorso formativo, ma una vera e propria porta d'accesso ad un mondo di opportunità in continua espansione.

Cosa ha significato per te partecipare alla Youth Academy? (Racconta dei corsi, cosa hanno significato per te, del gruppo che si è creato o qualsiasi cosa tu abbia da condividere)

R:

Non ci ricordiamo del 2019 come uno degli anni migliori della nostra vita. In quell’anno mi ero dimessa per viaggiare e poco prima della partenza si è fermato tutto.

Essere scelta tra i partecipanti della Youth Academy mi ha incoraggiata. La felicità era tanta, e la soddisfazione è forse derivata soprattutto dal fatto di essere stati notati in mezzo a un vasto mondo di baristi. Quest'esperienza mi ha regalato una profonda consapevolezza e una grande motivazione.

Sebbene l'interesse e la curiosità fossero già alti, i corsi sono stati solo l'inizio del mio percorso. Hanno suscitato in me una vera "fame". Fame di sapere, di conoscere ogni particolare, voglia di viaggiare nelle piantagioni, viverle, capire da vicino le dinamiche. Voglia di uscire, magari solo per un attimo, dal bancone e avvicinarmi a un'altra macchina, la tostatrice. Voglia di individuare le note in ogni caffè, saperne conoscere le differenze e saperle condividere.

Qual è stato il corso preferito che hai seguito durante la Youth Academy e perchè?

R:

È davvero difficile identificare un corso preferito durante la Youth Academy perché ognuno di essi è stato fondamentale nel mio percorso. Inizialmente, avrei sicuramente scelto il corso di Brewing, ma guardando indietro ad oggi, non riuscirei a scegliere.

Si tratta di un continuum, dove il Green Coffee fornisce le basi essenziali per affrontare il Roasting; con entrambi si comprende poi come eseguire l’estrazione, sia essa con filtro o macchina espresso. Ed è tutto poco interessante se allo stesso tempo non hai le basi di Sensory, per saper riconoscere se un caffè sia estratto o meno bene.

Il fascino di ogni corso è quindi interconnesso, per questo mi viene difficile rispondere.

Qual è stato il tuo momento preferito della Youth Academy?

R:

Più che un momento preferito, definirei quello che racconto come il momento più significativo della Youth Academy. È accaduto prima dell'esame Barista, quando cresce ansia mista ad adrenalina. Il livello tra noi sette ragazzi non era ovviamente lo stesso. Il lavoro è stato proprio quello di supportare ed aiutare con skills già consolidate chi le doveva ancora sviluppare.

In quel momento, nella saletta prove prima dell’esame, non vi erano più solo compagni di corso ma questi si erano trasformati in mental coach, trainer di latte art, colleghi e amici pronti a gioire all'esame superato. In definitiva, il mio momento preferito, che forse mi ha insegnato di più, non è legato solamente al lato professionale dell'esperienza, ma piuttosto alla dinamica umana che si è creata in soli 3 giorni tra quelli che prima erano praticamente persone tra loro sconosciute.

Che ruolo hai oggi nella Coffee Industry? Di cosa ti occupi? Racconta le tue esperienze più importanti brevemente.

R:

Sono orgogliosamente una barista e dico sempre a chi non può capirmi: "Per fortuna, il lavoro che amo fare ce l'ho. Faccio i caffè."

Nell’ultimo anno ho deciso di trascorrere del tempo in Spagna e, sorprendentemente, al primo curriculum mandato, sono stata contattata. Ho iniziato a lavorare il giorno stesso del colloquio e per sei mesi sono stata costantemente dietro la macchina, divertendomi molto nonostante inizialmente non parlassi una parola di spagnolo.

Appena 10 giorni fa, sono atterrata a Melbourne. Qui, l’ambiente è notevolmente più competitivo, ma dovrò aspettare del tempo per parlare di questa esperienza. Tuttavia, non nego la volontà di spostarmi anche solo per un momento dal bancone ed ampliare il curriculum verso rami diversi come quello della manutenzione macchina o della torrefazione.

Come ti ha aiutato partecipare alla Youth Academy a crescere professionalmente?

R:

La Youth Academy è stata il trampolino di lancio. Ti senti quasi completa uscita da lì. Hai un'immagine chiara della vita di un chicco, di come viene lavorato in tutte le sue fasi e di come merita di essere trattato una volta arrivato a noi. Ti sembra tutto più chiaro e gestibile.

Ho affrontato il lavoro con più consapevolezza; mi ha dato autostima e sicurezza dietro al bancone.

Ma la Youth Academy non si ferma ai giorni di corso, ti apre la strada a tante possibilità, tra cui quelle che ho preferito sono le fiere e gli eventi a cui ho avuto modo di partecipare.

Consiglieresti di partecipare? Se si, a chi consiglieresti di partecipare?

R:

Assolutamente sì! È senza dubbio l'opportunità dell'anno. Ciò che amo di questo lavoro e di questo percorso è che, sebbene ci siano baristi e bariste in tutto il mondo, quelli che lo fanno con vera passione e vedono oltre il semplice tasto di una macchina da caffè o un sacco di chicchi, sono davvero pochi.

Grazie Ilenia, è stato un piacere averti qui con noi! Lasciamo a te il saluto finale a coloro che ci leggeranno.

Grazie per avermi dedicato del tempo, ne sono estremamente grata. Spero che la mia esperienza possa aiutare qualcuno a prendere una decisione consapevole, magari uscendo dalla propria zona di comfort, trovando la motivazione per crescere, anche in un settore che al momento può sembrare frastagliato.

In queste occasioni, non si tratta solo di fortuna, ma di far emergere il proprio talento quando si incontra un'opportunità. La Youth Academy può essere la tua porta di accesso. Il bello viene dopo!